sabato 20 ottobre 2007

Etruschi. La collezione Bonci Casuccini

Dopo 150 anni, una grande mostra archeologica riunisce a Siena e a Chiusi – luoghi della loro formazione - i due nuclei fondamentali di una delle più celebri e ricche raccolte archeologiche private d’Italia: la collezione Bonci Casuccini.


La rassegna dal titolo Etruschi. La collezione Bonci Casuccini - aperta fino al 4 novembre 2007 - è articolata in due sedi: il Complesso museale Santa Maria della Scala a Siena e gli spazi espositivi del laboratorio archeologico a Chiusi e propone una selezione di oltre 200 opere.
Una grande varietà di reperti: dai sarcofagi ai cippi, dalla statue-cinerario alle urne, da alcuni straordinari esempi di ceramica greca ed etrusca figurata ad una ricca selezione di bronzi, annoverati fra i maggiori capolavori dell’eredità storica ed artistica tramandataci dagli Etruschi.
L’esposizione rende omaggio al principale artefice della raccolta Pietro Bonci Casuccini, nel duecentocinquantesimo anniversario della nascita.
Fu, infatti, proprio Pietro Bonci Casuccini nel corso dei primi decenni dell’800, a metterne insieme il nucleo originario, di cui facevano parte numerosissimi materiali recuperati nei terreni di famiglia. Sculture in pietra tra cui sarcofagi, urne, cippi, statue-cinerario, ceramica greca ed etrusca figurata, ceramiche ellenistiche e bronzi in ragguardevole quantità, per un patrimonio di circa diecimila pezzi, tra interi e frammentari.
Alla collezione, acquistata nel 1863 dal Museo Archeologico di Palermo, dove è tuttora conservata, si sostituì col tempo una seconda raccolta, creata da un pronipote di Pietro, Emilio Bonci Casuccini, che alla fine dell’800 iniziò ad assemblare - ancora una volta con scavi effettuati nei terreni di famiglia - una nuova collezione, oggi conservata nel Museo Archeologico di Siena all’interno del Complesso museale Santa Maria della Scala.


Il percorso espositivo proposto a Siena e Chiusi si snoda lungo due direttrici.
La mostra che ha sede nel Complesso museale di Santa Maria della Scala, ricostruisce la storia della collezione, dalla formazione all’acquisizione da parte dei Musei di Palermo e Siena. Sono qui illustrate e valorizzate le figure che contribuirono alla formazione della collezione ed è esposta una larga parte dei materiali raccolti da Pietro, Emilio e dagli eredi moderni della famiglia.
Trova spazio anche l’odierna collezione di Niccolò Casini, erede della famiglia Casuccini, costituita da pochi, ma significativi esemplari che rimasero di proprietà della famiglia come arredi interni ed esterni della Villa della Marcianella dopo la vendita del primo nucleo a Palermo, e da qualche altro reperto che si andò aggiungendo nel tempo.
Una sezione è dedicata ad importanti reperti, etruschi e non, che facevano un tempo parte della collezione Casuccini, ma che già i collezionisti stessi avevano donato ad altre nobili famiglie toscane o avevano scambiato con reperti appartenenti ad altri, come nel caso di una notevole testa di bronzo, probabile realizzazione pseudo-antica che sembra ritrarre Paride. L’ultima sezione della mostra è riservata alla storia delle vicende familiari Bonci Casuccini attraverso documenti, fotografie, materiali d’archivio.
La rassegna senese si chiude con la ricostruzione della “Tomba del Colle Casuccini”, celebre ipogeo etrusco a più camere, con ciclo di pitture parietali che raffigurano scene di banchetto, giochi funebri, danze e virtuosismi ginnici, realizzato intorno al 460 a. C. per una famiglia principesca di Chiusi. La tomba scoperta nel 1833, attualmente non visitabile per ragioni di tutela e conservazione, fu ricopiata con pitture ad olio in scala da Guido Gatti, pochi anni dopo la sua scoperta. E sarà proprio grazie a queste fedeli riproduzioni che il visitatore potrà fisicamente “entrare” nella tomba ricostruita ed apprezzarne proporzioni volumetriche e giochi prospettici delle scene dipinte.
A Chiusi, nelle sale espositive annesse al Museo Archeologico Nazionale, una sezione importante è dedicata alla scultura arcaica, prodotta dalle botteghe che lavoravano nella stessa Chiusi - l’etrusca Clevsi - tra il tardo VII e la fine del VI sec. a.C.
Della grande produzione dell’epoca è esempio straordinario il cosiddetto Plutone, appartenente alla serie delle statue-cinerario di tradizione chiusina ascrivibili al VI secolo a.C. Si tratta di un pezzo eccezionale sia per iconografia che dal punto di visto stilistico. La statua rappresenta una figura maschile seduta su un trono dalla larga spalliera ricurva. E il busto, cavo, doveva essere stato progettato per contenere le ceneri del defunto.

Orario
Siena, Santa Maria della Scala, Palazzo Squarcialupi
Tutti i giorni compreso i festivi dalle 10.30 alle 19.30

Chiusi presso gli spazi espositivi del laboratorio archeologico
Tutti i giorni compreso i festivi dalle 9.00 alle 20.

Par informazioni
Segreteria Santa Maria della Scala,
Tel. 0577.224811 – 224835 - infoscala@comune.siena.it

Informazioni e biglietteria
infoline 24ore/24: 02.54911

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